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lunedì 15 novembre 2010

LE MAMME NON PORTANO I TACCHI ALTI

Insomma saltellavo di blog in blog allegramnete in cerca di un po' di relax, quando leggendo il post  di  Eva sul legame ancestrale e misterico tra la donna e la scarpa mi ha colpito un pensiero: la scarpa è la nostra storia...Le Scàrp, c'est moi!!!
Vabeh  deliri di  onnipotenza e francese maccheronico a parte diciamoci la verità, c'è una scarpa per ogni tappa fondamentale della vita di ogni donna...noo???
Vediamo, 
vogliamo iniziare dal periodo più buio?? Mi volete dire che in pieno delirio "NON E' LA RAI" STYLE  nessuna di noi ha mai, ma proprio mai indossato uno di quei orribili ma tanto agognati microvestiti  con mega frappalà e un paio di stylosissime LA GEAR???

...Io ne rimediai un paio che non piacevano a mia cugina con il doppio laccio grigio/rosa !!

E poi faticosamente sopravvisute al periodo delle medie ( e qui mi scatta mentalmente la colonna sonora di "Tapparella"... "meraviglia, scatta il gioco della bottigliaaaa"), precipitate nel mondo grunge e ribelle del liceo sono arrivate loro, le DOTTOR MARTINS:

...Anche qui ammetto di aver rimediato una versione tarocca, quelle originali non erano proprio alla mia portata, così come non lo erano le ancora più aggressive UNDERGROUND amiche del secondo anno:


(...queste non sono riuscita a rimediarle in alcun modo e  mi incutevano pure un po' di timore a dire il vero!!).
Poi usciti dal clima ribelle dei primi anni del liceo, in piena esplosione FIGHETTISTICA, in cui  l'abbigliamento delle feste di 18 anni sfiorava a volte la pornografia, è arrivato lui, l'istinto supremo del tacco 12...non si può sapere ma questo è in realtà l'inizio della fine, sarà quell'assoluto stato di adorazione/ ammirazione/ trans ipnotico che ti porterà a spedere miliardi e miliardi in scarpe meravigliosamente scomode ed aggresive, prima col tacco quadrato e la punta tonda, poi a puntissima che quasi il piede si incuneava verso la fine della scarpa assumendo un'aspetto pungiforme terribilmente doloroso, poi con la zeppa, poi con la semizeppa (quella che sembra quasi un tacco ma in realtà è un tuttuno) e poi lo stivale: prima rigorosamente di pelle con la punta tonda un po' country chic, poi aggressivissimo  in pelle e la punta da strega e....
e poi  arriva l'età della ragione, il lavoro e la sempre maggiore intolleranza verso la scomodità: ho appeso al chiodo il tacco 12 cercando di illudermi che rimanesse amico delle serate mondane del weekend e è entrato nella mia vita lo stivale basso da indiano... ma anche elfo dei boschi (un po' sceso con la punta tonda e la nappina sballonzolante)...e ora alla soglia dei trenta a parte qualche inevitabile dolorosissima botta di vita mi sono tristemente rivolta allo stivale da cavallerizza, dolce e fedele amico di sempre tradito saltuariamente da un paio di camperos che attualmente rappresentano il massimo della mia trasgressione... credo che per un po' il destino vorrà così...d'altra parte sono le inevitabili tappe della vita, quelle piccole regole sociali per cui le adolescenti hanno lo stivale fino al ginocchio da zoccolona e le mamme non portano i tacchi...
ma io rinascerò ..preferibilmente non cervo e ad inizio estate,
 e vi rindosserò, mie bellissime scarpe open toe con 7 cm di plateaux e un tacco vertiginoso messe per poche irripetibili volte e pagate l'ira di Dio, IO NON VI ABBANDONERO' come i cani sull'autostrada, il nostro amore continuerà per una volta o per tutta la vita... comunque prima che l'estate si a finita !

mercoledì 10 novembre 2010

thè for two..ma anch' tre

Sapete quando avete la sensazione di trovarvi dentro una lavatrice in centrifuga e non desiderereste altro che trovare dento il bagno dell'ufficio  un comodissimo cerchietto di luce  modello Star trek, che al solo alzare le braccia e poche semplici informazioni, possa autotrasportarvi alla velocità della luce dritte sul divano di casa, dove  la colf (...oh, l'autotrasporto andava bene e la colf no?!) già ha provveduto a predisporvi una bella "coccola" di ben venuto tipo un bel caffè ...

....anzi un thè con i biscotti, no, meglio meringhe, magari anche  a forma di osso ( perchè la coccola è ancora più coccola quando è divertente oltre che gustosa e la colf è una pasticcera professionista)..

 ..servito con una bella teglia romanticamente a forma di cuore...


....dei tovagliolini  pensati per tirare su il morale...


Oppure no, MEGLIO un bel frullato energetico dal gusto raffinato, l'aspetto  romantico e la consistenza raffinata, preparato passo passo secondo i consigli indispensabili di Sigrid

 E poi apri gli occhi e ti rendi istantaneamente conto che dato che non hai la colf ed il teletrasporto, il massimo della coccola che potrai ricevere quando sarai a casa per l'ora di cena è un bellissimo piatto di riso in bianco (...piatto forte di mio marito...unico piatto...a parte la pasta col pangrattato), TRISTISSIMO, ma fatto con tanto amore

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